Il 10 Febbraio di ogni anno la FAO celebra la giornata mondiale dei legumi come riconoscimento dei valori nutrizionali di questi alimenti e il loro contributo ai sistemi agroalimentari sostenibili e a un mondo privo di fame.
Con il termine “legumi” si identificano i semi commestibili delle piante appartenenti alla famiglia delle Leguminose, disponibili sia freschi che secchi. I legumi sono stati coltivati e consumati sin da tempi lontanissimi.
I legumi più consumati al mondo sono i fagioli e le lenticchie a cui seguono i ceci, piselli, fave, cicerchie, lupini e soia.
I legumi sono un’ottima fonte di proteine vegetali la cui quantità varia a seconda del tipo di legume ( lupini e fagioli di soia sono quelli che ne contengono di più). Hanno un contenuto in grassi molto basso (circa a 1 g / 100 g di prodotto secco) e contengono preziosi minerali come zinco, ferro, selenio, calcio, potassio, fosforo e vitamine del gruppo B. Inoltre, sono ricchi in fibre solubili la cui quantità dipende sempre dal tipo di legume (lenticchie, fagioli ceci e fave sono quelli che ne contengono in maggiori quantità)
A causa della grande quantità di fibre contenute nella buccia, molti associano alcuni disturbi quali il gonfiore addominale o meteorismo al consumo dei legumi. Esistono però diversi accorgimenti che possono ridurre questi effetti indesiderati, vediamo quali sono!
Gli arachidi sono legumi ma per abitudine li consumiamo come frutta secca; I fagiolini invece, pur essendo legumi sono più simili alla verdura da un punto di vista nutrizionale.
Durante la cottura di alcuni legumi, si forma una schiuma bianca che è bene rimuovere con un cucchiaio di legno perché contiene saponine. Queste sostanze sono dette “anti-nutrienti” perché ostacolano il normale assorbimento dei microelementi presenti nei legumi!!
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